ll viaggio immaginario di Agim Sulaj: dai migranti a Fellini

La Festa de Borg, quella volta, venne dedicata al grande Maestro Federico Fellini, per onorare la sua scomparsa avvenuta l’anno precedente, era il 1994. Nasce in quel periodo il legame tra un giovane pittore albanese, da poco trasferitosi a Rimini, e il vecchio Borgo di pescatori che si affaccia sul Ponte di Tiberio. Agim Sulaj si presentò al Comitato organizzatore della Festa, chiedendo di poter dare il suo contributo in ricordo del regista riminese. Detto fatto!  Gli fu riservato uno spazio in fondo a via Padella dove poté dipingere un pannello (andato perduto ndr.), di cui resta testimonianza nella foto in pagina, realizzata da Sergio Serafini, amico, socio e già Presidente della Festa.

Oggi Agim Sulaj è un pittore affermato a Rimini ed oltre l’Adriatico, dove ha recentemente esposto con successo un bellissimo quadro che in qualche modo parla dell’Italia che lo ha adottato. La guerra di Vlora dove 100 anni fa agli italiani venne intimato di lasciare il paese. Ironia della sorte dopo 100 anni, il dipinto è stato proprio realizzato in Italia.
Agim, ha collaborato successivamente per la Festa del 2010.  Suoi i quadretti tema i Migranti, di cui uno divenne poi Manifesto di quella edizione. Soggetti riproposti in questi giorni e già visibili nelle stradine. Murales che il pittore albanese ha voluto regalare al Borgo, proprio in via Padella, in ricordo dei ‘Migranti’ vecchi e nuovi: ‘La valigia’, e ‘L’uomo con la valigia’ testimoniano valori, come la solidarietà, patrimonio di questo piccolo angolo di città. 

Nel 2020 in occasione di questa ‘Non Festa’, dedicata a “Fellini e il ‘suo’ borgo”, Sulaj ha voluto stupirci con un’intera parete, dedicata a Federico attorniato dai alcuni dei suoi indimenticabili personaggi, che hanno reso famoso San Giuliano anche ‘fuori porta’.
Diventerà patrimonio di Rimini e dei borghigiani in primis, e si aggiungerà a quelli realizzati dagli artisti Kiril e Dallonda.  Un regalo a centinaia di turisti, che qui giungono in estate ed inverno, alla ricerca di memorie e tracce del grande regista riminese, tipo la sua dimora di cui non v’è traccia reale, un simpatico ‘fake’, che però resiste e vuol continuare a vivere nell’immaginario di ciascuno di noi.
Grazie a Fellini e ai suoi ricordi d’infanzia. Grazie ad Agim per la sua Arte.